Decreti attuativi sul mobility manager aziendale, linee guida sul mobility manager scolastico e ruolo alle città e alle regioni
Euromobility avanza al Governo appena insediato proposte e richieste di interventi a favore del mobility management che favoriscano una mobilità urbana fondata sulle modalità attive, sui trasporti pubblici e la mobilità condivisa più in generale.
“In fiduciosa attesa della fine della crisi pandemica, cominciamo a preparare un mondo migliore: lavoriamo sulla mobilità sostenibile. In questo momento, in cui siamo obbligatoriamente limitati negli spostamenti, a nostro parere, è importante, se non urgente, ragionare su una mobilità urbana diversa nell’immediato futuro”, inizia così la lettera di Euromobility al Governo.
E ancora “Nelle città italiane le modalità di trasporto sono ancora troppo sbilanciate a favore del mezzo privato (auto o moto) con uno scarso utilizzo della bici, del trasporto pubblico e di mezzi meno inquinanti. In questo quadro, riteniamo che la figura del mobility manager (di area, aziendale e scolastico) sia di primaria importanza per il governo della mobilità sistematica verso i luoghi di studio e di lavoro e che sia pleonastico sottolineare come la loro presenza, le loro competenze e il loro ruolo avrebbero potuto contribuire non poco, anche in questo periodo di crisi sanitaria, a individuare interventi di rimodulazione dei tempi e degli orari delle nostre città e misure di riequilibrio modale in grado di garantire il distanziamento fisico e le condizioni di sicurezza”.
Sono quattro i punti che l’Associazione Euromobility pone all’attenzione di Draghi e dei suoi Ministri competenti.
- accelerare l’emanazione da parte del MITE di concerto con il MIT, come previsto dall’art.229 del decreto “rilancio” convertito in legge 77 del 17 luglio 2020, dei decreti di natura non regolamentare sul mobility manager;
- adottare “specifiche linee guida per favorire l’istituzione in tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado […] la figura del mobility manager scolastico”, il cui compito l’Art. 5, comma 6 della legge 28 dicembre 2015, n. 221 assegnava entro sei mesi al MIUR di concerto con il Ministero ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare;
- recuperare e rilanciare la figura del mobility manager di area dimenticato dalla citata legge 77 del 17 luglio 2020, assegnando alle città e alle regioni un ruolo centrale nella gestione degli spostamenti sistematici verso i luoghi di studio e di lavoro.
- estendere l’obbligo di adottare un Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL) per le imprese e le pubbliche amministrazioni con più di 100 dipendenti ubicate, oltre che in un capoluogo di Regione, in una Città metropolitana, in un capoluogo di Provincia oppure in un Comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti, anche nelle aree interessate dalle procedure di infrazione.
Roma, 01 marzo 2021
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