La mobilità sostenibile si consolida e diviene un’alternativa sempre di più praticata anche nelle grandi città. È, infatti, Milano la maglia rosa della dodicesima edizione del Giretto d’Italia – bike to work 2022, il campionato nazionale della ciclabilità urbana organizzato da Legambiente, Euromobility e in collaborazione con 36 amministrazioni comunali aderenti all’iniziativa. Sono stati in tutto 334 i check point in cui sono stati effettuati i rilevamenti. A totalizzare il maggior numero di spostamenti sostenibili casa-scuola e casa-lavoro in sella alla bicicletta o a bordo di mezzi alternativi di micromobilità elettrica è stato il capoluogo lombardo, seguito dalle ormai habitué Padova, Piacenza, Pesaro e Reggio Emilia. Ma si evidenziano finalmente buone performance anche a Torino, Napoli e Palermo. In totale sono transitati dai 334 varchi a bordo di mezzi sostenibili oltre 61.580 tra lavoratori e studenti (erano 38.572 ma su 26 città lo scorso anno). Sono stati 56.058 i passaggi delle sole bici e 5.861 quelli di mezzi sostenibili (monopattini, e-bike o altro), furono 35.037 i passaggi di biciclette e 3.204 quelli relativi agli altri mezzi di micromobilità elettrica lo scorso anno (sempre però su 26 città).
La presenza di un “check-point virtuale” ha inoltre evidenziato come il 91% dei lavoratori dichiari che lo smart working è ormai previsto in modo pressoché stabile sul posto di lavoro, rappresentando un sostanziale risparmio in termini di spostamenti quotidiani in città. Inoltre, si registra come la bici di proprietà o in sharing è ora stabilmente al secondo posto seguita dal trasporto pubblico che nel pre-pandemia era subito dopo l’auto, purtroppo ancora al primo posto.
L’ampia partecipazione e il successo dell’iniziativa è stato celebrato dal direttore generale di Legambiente, Giorgio Zampetti, che ha tuttavia posto l’accento sulla necessità di dover ripensare gli spazi urbani, investendo sulla mobilità leggera e mettendo a norma il bike to work. Solo in questo modo, potrà essere sensibilmente abbattuto l’utilizzo dell’automobile.
Per maggiori dettagli leggi il comunicato stampa di Legambiente
La presenza di un “check-point virtuale” ha inoltre evidenziato come il 91% dei lavoratori dichiari che lo smart working è ormai previsto in modo pressoché stabile sul posto di lavoro, rappresentando un sostanziale risparmio in termini di spostamenti quotidiani in città. Inoltre, si registra come la bici di proprietà o in sharing è ora stabilmente al secondo posto seguita dal trasporto pubblico che nel pre-pandemia era subito dopo l’auto, purtroppo ancora al primo posto.
L’ampia partecipazione e il successo dell’iniziativa è stato celebrato dal direttore generale di Legambiente, Giorgio Zampetti, che ha tuttavia posto l’accento sulla necessità di dover ripensare gli spazi urbani, investendo sulla mobilità leggera e mettendo a norma il bike to work. Solo in questo modo, potrà essere sensibilmente abbattuto l’utilizzo dell’automobile.
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