Innovatore nel campo della mobilità con base a Francoforte, ioki offre soluzioni on-demand personalizzate per aziende di trasporto, comuni e imprese, in città e aree rurali. Ne parliamo con Ginevra Mutti, Sales & Business Development Manager di ioki.
Come si sta evolvendo, secondo te, la mobilità sostenibile in Italia?
Il 2022 e il 2023 sono stati anni assolutamente positivi per la mobilità sostenibile in Italia con numeri in ripresa rispetto alle annate colpite dal covid. Protagonisti sicuramente bike sharing e la micromobilità soprattutto in città grandi e medio-grandi. Importante non dimenticare il concetto di MaaS e intermodalità che giocano un ruolo assolutamente fondamentale per la mobilità del futuro. Il Paese sta inoltre tenendosi al passo con i cambiamenti culturali e le nuove tendenze generazionali che vedono la mobilità sostenibile come uno dei pilastri principali all’interno della propria quotidianità.
Qual è la visione di ioki per la mobilità sostenibile e quali sono le strategie che state adottando per realizzarla?
Ioki, come parte del gruppo Deutsche Bahn, nasce dal trasporto pubblico e opera per il trasporto pubblico, quindi per la mobilità condivisa e soprattutto sostenibile. I nostri servizi di analisi della mobilità e software per servizi a chiamata hanno l’obiettivo comune di supportare enti locali e operatori di trasporto nei loro obiettivi di sostenibilità presenti e futuri. Focalizzandoci sull’Italia, nei primi anni ioki si è concentrata molto sull’introduzione del concetto di servizi a chiamata come “nuova” forma di mobilità condivisa. Oggi la nuova sfida che stiamo affrontando è quella di offrire un servizio intermodale ed integrato con quelli già esistenti con l’obiettivo finale di mettere in risalto ancora di più che la digitalizzazione e la sostenibilità possono andare di pari passo e portare valore ai cittadini, operatori ed enti locali.
Qual è il ruolo chiave dei servizi a chiamata nella promozione della mobilità sostenibile e come ioki si inserisce in questa dinamica?
Dal mio punto di vista i servizi a chiamata hanno un duplice e fondamentale obiettivo: coprire il trasporto delle aree rurali e a bassa densità abitativa, ma anche operare nel primo e ultimo miglio nelle aree suburbane di centri urbani medio-grandi o aree metropolitane. In questo modo si riescono ad ottimizzare in modo flessibile le linee di trasporto pubblico esistente e ad aggiungerne delle nuove, qualora non ce ne fossero. Ioki cerca inoltre di unire questi obiettivi con le maggiori sfide sociali che la popolazione affronta per offrire in ambito pubblico e privato un trasporto accessibile e disponibile in ogni momento, ovunque la persona ne abbia bisogno.
Quali sono i casi di studio più comuni in Italia?
Prima di tutto ci tengo a dire che il mercato italiano si predispone molto bene a questo tipo di servizi, essendoci molte aree rurali, a domanda debole, ma anche avendo le grandi città la necessità di connettere in modo più efficiente e sostenibile i propri cittadini. Ioki fino ad oggi ha avuto esperienza a nord, centro, sud Italia e anche nelle Isole e questo naturalmente ci ha permesso di sperimentare molti casi di studio diversi. Sicuramente le aree rurali predominano su tutte (vedi il caso di Cotral o Sati Campobasso), ma come pocanzi menzionato, vediamo molto potenziale anche nei piccoli comuni e nelle aree suburbane delle grandi città.
E le sfide maggiori che state affrontando?
Sicuramente la transizione dal mezzo privato a quello pubblico rimane una delle maggiori sfide. Nonostante il cambiamento di paradigma e delle tendenze, rimane a volte complesso per l’utente transitare verso la mobilità condivisa. Nonostante questo credo che per qualsiasi tipo di innovazione serva del tempo e sono molto fiduciosa verso il futuro e verso gli ulteriori cambiamenti nelle abitudini di mobilità delle persone.
Quali sono I piani futuri di ioki nell’ambito della mobilità sostenibile?
Ci sono molti progetti a cui stiamo lavorando e a cui speriamo di dare vita molto presto. È un periodo molto interessante per il mercato e come menzionato in una delle precedenti domande, il mio sguardo va molto verso l’intermodalità. L’utente cerca e cercherà sempre di più un’esperienza completa che gli permetterà di spostarsi da A a B nel modo più semplice possibile. Continueremo a lavorare puntando a questo, tenendo sempre in mente che la mobilità sostenibile è in continuo evolversi e dobbiamo essere pronti alle spinte culturali e tecnologiche che si presenteranno lungo la strada.
Intervista a cura di Lorenzo Bertuccio