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Intervista a Sara Vallone, la coordinatrice del progetto per Confindustria Ascoli Piceno

Con 10 aziende coinvolte, Confindustria Ascoli Piceno ha coordinato la redazione di un Piano di Area Industriale degli spostamenti casa-lavoro. Ne parliamo con Sara Vallone, coordinatrice del progetto per Confindustria Ascoli Piceno.

Processo di Coordinamento e Partecipazione: Come è stato strutturato il processo di coordinamento per la redazione del PSCL dell’Area Industriale di Campolungo e quale è stato il ruolo chiave di Confindustria Ascoli Piceno in questo contesto?

È doveroso presentare il nostro capoluogo di provincia, una realtà territoriale di medio-piccola dimensione, situata in una valle perfettamente a metà strada tra montagna e mare raggiungibili entrambi con mezz’ora di automobile, dove è difficile pensare di raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici o con le due ruote e, proprio per questa comodità di brevi tragitti che, eseguire il gesto di accendere l’automobile rappresenta una “automazione” nel DNA di tutti noi. A ciò si accompagnano le esigenze personali e familiari che vincono sempre difronte ad una pedalata o altro e, a tutto questo, si aggiungono linee bus che non sempre coincidono con gli orari dei turnisti e l’assenza di piste ciclabili lungo la zona industriale che dalla prima periferia si dirige verso est attraverso un unico “stradone”, dove sono localizzate le 10 aziende partner del progetto che da tre anni stiamo portando avanti.

 

Il progetto ha origine dall’obbligo di legge di adottare, entro il 31 dicembre di ogni anno, un Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL).

La nostra Associazione ha pensato di mettere insieme le 10 realtà industriali, anche multinazionali, storicamente associate al sistema Confindustria locale che hanno come comune denominatore trovarsi sulla stessa zona, non avere piste ciclabili, poche linee bus, ma soprattutto condividere la convinzione di credere nei vantaggi di una rete di aziende.

Il nostro ruolo è quello di incontrare le aziende, anche presso gli stabilimenti produttivi, occasione di incontro e conoscenza, coordinare le riunioni, predisporre le tempistiche di lavorazione e soprattutto il nostro compito più importante è quello di coinvolgere sia l’amministrazione comunale sia il gestore del servizio di trasporto pubblico locale.

Fondamentale è stata l’individuazione della Società Scrat che ha fornito, e fornisce tutt’ora, il servizio di analisi delle condizioni strutturali aziendali e dell’offerta di trasporto, studio del territorio e definizione dei corretti strumenti per la predisposizione dei 10 PSCL oltre al Piano unico territoriale, che vanno poi inviati regolarmente all’amministrazione comunale.

 

Obiettivi e Risultati: Quali sono stati gli obiettivi principali che Confindustria Ascoli Piceno si è prefissata nel voler realizzare un Piano di Area Industriale? Quali risultati significativi sono stati raggiunti finora?

 

L’obiettivo principale del nostro lavoro è quello di sensibilizzare ed interessare le imprese ed i lavoratori del territorio al tema della mobilità sostenibile, cercando però di costruire e proporre, in questa fase iniziale, servizi e strumenti semplici in modo da provare a ridurre l’uso dell’auto privata con singolo occupante, consolidare e, laddove possibile, incrementare la quota dei lavoratori che utilizza il trasporto pubblico.

Sono piccoli step da raggiungere, naturalmente legati ai macro-obiettivi quali la diminuzione dell’impatto ambientale dell’azienda relativamente alla componente mobilità, l’aumento della sicurezza degli spostamenti dei lavoratori, la promozione della cultura della sostenibilità e il miglioramento delle condizioni di viaggio economiche, di comfort e di stress.

 

Sfide e Prospettive Future: Quali sono le principali sfide affrontate durante il processo di coordinamento e di redazione del PSCL di Area Industriale e come intendete affrontare queste sfide nel prossimo futuro? Quali sono le prospettive per lo sviluppo di soluzioni di mobilità sostenibile per le aziende dell’Area Industriale di Campolungo?

Non ci piace parlare di sfida, ma di confronto costruttivo che sarà senza dubbio con le amministrazioni pubbliche competenti per condividere insieme criticità e sollecitare insieme soluzioni per una mobilità sostenibile che non riguarda solo il cittadino in quanto tale, ma anche come lavoratore in zona industriale.

Con il comune e con la società del trasporto pubblico, ad esempio, stiamo colloquiando ed insieme definendo un nuovo servizio di bus a chiamata che dalla città si dirige verso la zona industriale.

In un’ottica temporale più ampia auspichiamo che il confronto avrà prospettive riconducibili ai grandi obiettivi della mobilità sostenibile adattati alle piccole realtà: tempi di spostamento più brevi, riduzione dei costi di trasporto e aumento del comfort di viaggio, più vantaggi sia per l’impresa che adotta che adotta il PSCL, in termini economici e di produttività sia per la collettività, in termini ambientali, sociali ed economici.