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Intervista a Gianpaolo Sorgi, il mobility manager aziendale del Gruppo 24 ORE

Con due sedi a Milano e a Roma, il Gruppo 24 ORE ha individuato alcune soluzioni per facilitare gli spostamenti casa-lavoro dei propri dipendenti. Ne parliamo con Gianpaolo Sorgi, il mobility manager aziendale.

 

Negli ultimi anni, il Gruppo 24 ORE ha messo in campo svariate misure di mobility management per favorire gli spostamenti sostenibili da parte dei dipendenti. Parlaci delle iniziative più importanti e di quelle che sono risultate più difficili da implementare.

Delle molte iniziative verso una sostenibilità crescente degli spazi aziendali nonché degli effetti sull’ambiente, sicuramente la più importante per tempi di realizzazione, costi e benefici è stata l’apertura di un ingresso secondario a pochissimi metri dall’uscita della M5. L’iniziativa è stata molto apprezzata dalla popolazione aziendale, giacché ha permesso di dimezzare il percorso a piedi verso la sede oltre che aumentare in modo significativo la sicurezza dei molti colleghi che hanno ingressi ed uscite in orari serali: in questo modo, infatti, possono varcare il tornello aziendale dopo solo 30 metri dalle scale della metropolitana.

Come potrete immaginare è stato un progetto impegnativo sia per trovare l’accordo per la servitù di passaggio con siti confinanti, sia per la realizzazione delle opere di perimetrazione del passaggio, con tornello a filo interno del marciapiede.



Tra le misure di mobility management implementate in azienda, quali hanno funzionato meglio e hanno
avuto l’impatto maggiore? E con quali risultati? Parlaci anche dei riscontri diretti ricevuti dai dipendenti, se ce ne sono stati.

Posso asserire serenamente che il maggior risultato è stato legato al combinato disposto di 3 diverse iniziative, che hanno portato una ulteriore convergenza verso il TPL: incentivi con rateizzazione degli abbonamenti al TPL, il nuovo ingresso diretto dalla M5 nonché l’adesione al Mobility4Mi.

Queste misure, implementate in parte grazie a fondi interministeriali, hanno portato i seguenti benefici:

  • +66% di abbonamenti al trasporto pubblico nel primo semestre 2023 rispetto allo stesso periodo nel 2022, grazie ai fondi del progetto
  • Il trasporto pubblico è risultato la modalità più utilizzata dall’indagine PSCL 2023: 42%
  • Il 57% dei rispondenti all’indagine usa l’ingresso diretto dalla metro; il 98% di essi ne è soddisfatto
  • Il 26% dei rispondenti all’indagine ha usufruito degli incentivi all’acquisto degli abbonamenti; l’80% di essi ne è soddisfatto



Diamo uno sguardo al futuro: dove vedi l’azienda tra un anno, in tema di mobilità sostenibile? Quali interventi sono in corso di realizzazione o comunque già pianificati?

Un progetto a cui teniamo moltissimo in termini di sostenibilità aziendale, nonché di mobilità, è quello relativo al PSCL del Distretto Bicocca, in cui sorge l’azienda. Sin dall’insediamento nel quartiere abbiamo aderito al Gruppo di colleghi MM che compongono il distretto, con la finalità di compiere azioni sinergiche per migliorare la sostenibilità dell’intera area. A tal proposito partecipiamo a riunioni periodiche e facciamo proposte e richieste agli enti che pianificano il TPL e al mobility manager d’area (anche su ciclabilità). Da tempo stiamo lavorando alla redazione di un PSCL di distretto con la consapevolezza che potrebbe essere il primo della città di Milano. Tale obiettivo è un grande stimolo per la nostra azienda e per i colleghi mobility manager, non per avere il lustro del primo PSCL di distretto ma soprattutto per dimostrare che i temi della sostenibilità e mobilità sono punti di convergenza su cui si possono conciliare obiettivi comuni aziendali, come anche di impatto sociale e miglioramento del contesto urbano. Proprio su tale principio abbiamo avviato i tavoli di distretto, come anche richieste autonome verso il Comune di Milano e AMAT su TPL e ciclabilità.

L’ultimo tassello su cui stiamo lavorando e su cui puntiamo molto per l’effetto sull’engagement della popolazione aziendale è la gamification: anche questo è un aspetto che vorremmo portare a livello di distretto.

Intervista a cura di Valerio Piras