Bologna città 30 è al centro del dibattito nazionale e all’attenzione di tecnici, amministratori, operatori di mobilità e media.
Già alla fine dello scorso anno, il diciottesimo rapporto di Euromobility sulla mobilità sostenibile nelle principali 50 città italiane metteva Bologna sul gradino più alto del podio spinta da un elevato utilizzo del trasporto pubblico da parte dei cittadini e da una buona dotazione di servizi di sharing mobility, ma anche dalla ridotta incidentalità, da uno dei parchi circolanti più ricchi di veicoli a basso impatto e dall’indubbio miglioramento della qualità dell’aria.
Abbiamo intervistato l’Assessore Michele Campaniello per comprendere come e se la Città 30 stia contribuendo a rimodellare la Bologna del futuro.
Assessore, i numeri sono spesso più efficaci delle parole. Può riassumerci i principali benefici ottenuti in termini di sicurezza stradale? E, se ci sono, avete qualche evidenza sul miglioramento della qualità dell’aria in città?
La Città 30 ha portato diversi benefici tangibili in termini di sicurezza stradale. Parto dal dato più eclatante di Zero pedoni morti nel 2024, non si era mai verificato dal 1991 ad oggi. I dati mostrano inoltre, una significativa riduzione degli incidenti stradali, in particolare quelli con feriti gravi: -31%, (dati forniti dalla centrale del 118) e -49% di incidenti mortali, grazie alla limitazione della velocità.
Per quanto riguarda la qualità dell’aria è stata registrata, nella centralina ARPAE di Porta San Felice, una sensibile riduzione del livello di NO2 (biossido di azoto); in termini assoluti è il dato più basso degli ultimi 10 anni.
Le politiche di riduzione del traffico e l’incentivazione di veicoli meno inquinanti stanno contribuendo a un miglioramento progressivo.
Avete anche registrato un cambio nelle abitudini dei cittadini? La Città 30 ha, cioè, determinato anche l’auspicata riduzione dell’uso dell’auto a vantaggio dei modi alternativi, primo fra tutti la bicicletta, sia di proprietà che in sharing?
Decisamente sì. abbiamo osservato un cambiamento nelle abitudini di mobilità dei cittadini. Il calo dell’uso dell’auto privata è stato significativo, con un incremento nell’uso della bicicletta (+10%), sia privata che in sharing, che ha registrato un vero e proprio boom (+69%).
Questi spostamenti sono anche supportati dalla creazione di nuove corsie ciclabili e aree pedonali, che rendono la città più sicura e accogliente per le persone che scelgono modalità di trasporto alternative. Inoltre, c’è un maggiore interesse per il trasporto pubblico. Molto rilevante è l’incremento dei viaggi sul SFM (Servizio Ferroviario Metropolitano), l’intero sistema fa registrare a livello metropolitano un +17% di viaggi (da 30 a 35,2 milioni, considerando i passeggeri sia saliti che discesi). Rilevante, inoltre, l’aumento dell’uso del treno anche per gli spostamenti fra i quartieri dentro la città: +31% di persone (da 1,8 a 2,4 milioni) che sono salite o scese nelle fermate urbane, nel 2024 rispetto al 2023, e addirittura +39% (da 1,3 a 1,9 milioni) di quelle che hanno usato in particolare le fermate urbane lungo la nuova linea passante SFM1 Pianoro-Bologna-Casalecchio-Porretta attivata lo scorso giugno.
Come avete affrontato lo scetticismo e le obiezioni sollevate da una parte della cittadinanza e da alcune categorie economiche? Avete la percezione che a distanza di mesi siano stati scardinati?
Lo scetticismo iniziale, soprattutto da parte di alcuni gruppi economici e cittadini, era comprensibile, ma con il tempo, grazie alla comunicazione trasparente e all’ascolto delle istanze, siamo riusciti a superare molte delle obiezioni. Le prime difficoltà erano legate alla percezione di un maggior disagio, ma ora la maggior parte delle persone si rende conto che la riduzione di incidentalità grave e mortale è davvero significativa. L’approccio partecipativo, i dati positivi sull’incidentalità e l’adattamento continuo delle misure hanno fatto e faranno sempre più la differenza, anche nel medio e lungo periodo per aiutare a convincere anche i più riottosi.
Le chiedo infine uno sforzo non banale. In estrema sintesi, guardando al futuro, quali altre misure di mobilità sostenibile avete in programma per supportare e completare il progetto “Bologna città 30”?
Guardando al futuro, il nostro obiettivo è continuare a promuovere la mobilità sostenibile con misure mirate a potenziare il trasporto pubblico, rendere le piste e corsie ciclabili ancora più sicure ed estese, e incentivare la mobilità elettrica. Stiamo anche progettando strade e attraversamenti pedonali sempre più sicuri.
Inoltre, puntiamo a integrare maggiormente i vari sistemi di mobilità per rendere il passaggio tra auto condivisa, bici e trasporto pubblico ancora più fluido e conveniente.
Ringraziando l’Assessore Campaniello per aver risposto alle nostre domande, cogliamo l’occasione per dare a tutti l’appuntamento nella seconda settimana di giugno proprio a Bologna, che Euromobility ha scelto come sede della 25^ edizione di MobyDixit, la Conferenza sul mobility management e la mobilità sostenibile organizzata annualmente dalla nostra associazione.